La Bce ha deciso l’aumento dei tassi d’interesse a luglio. La decisione è arrivata dopo che il livello di inflazione nell’Eurozona ha raggiunto l’8,1% a maggio 2022. La Banca Centrale Europea, inoltre, ha già comunicato che ci saranno ulteriori rialzi a settembre. Scopriamo quali potrebbero essere le conseguenze per i mutui, gli investimenti e le famiglie. Come è facile immaginare, dopo l’aumento dei tassi della Bce il costo dei mutui casa per sarà più caro. Le conseguenze, tuttavia, non riguarderanno coloro che hanno un mutuo a tasso fisso, anche se già da un po’ di tempo erano meno a buon mercato, visto che le previsioni di rialzo erano già circolate.
Per i nuovi mutui a tasso fisso e tutti i mutui a tasso variabile, invece, interverrà l’adeguamento al nuovo costo del denaro conseguente all’aumento dei tassi della Bce. Per il variabile il tasso di riferimento è l’Euribor: quello a 3 mesi attualmente si aggira intorno a -0,3% ma attenzione, ma nei prossimi mesi è destinato a salire velocemente, molto più del tasso di riferimento dei mutui a tasso fisso.
Dopo l’annuncio dell’aumento dei tassi da parte della Bce i Btp a dieci anni hanno toccato rendimenti del 3,72%, come non accadeva dal 2014, mentre lo spread, il differenziale tra Btp e Bund tedeschi, si è allargato a 228 punti base.
L’aumento dei tassi della Bce si ripercuoterà anche sulle famiglie. Il costo del denaro sarà più caro e finirà per incidere in maniera sostanziale anche sui consumi. Non solo chiedere un prestito o rateizzare sarà più oneroso, ma al contempo anche il proprio reddito sarà intaccato dall’aumento dell’inflazione che ridurrà il potere d’acquisto.